giovedì 31 luglio 2014

Miele di barena


Limonium

Da un po' che non ci si vede in giro, merito delle api che in questi mesi "autunnali" ci hanno impegnato moltissimo: sciamature, nomadismo, smielature e tutto quello che gira intorno ad un vasetto di miele!

Come ogni anno abbiamo provveduto al trasporto dei nostri alveari presso la barena di Porto Caleri di Rosolina, dove da qualche giorno è iniziata la fioritura del Limonium narbonense, meglio conosciuto come "fiorella di barena". La fatica e le punture prese durante questi spostamenti vengono ripagate dalla qualità del miele che le api producono in questo periodo. Infatti il miele di barena, oltre ad essere particolarmente profumato è ricco di sali minerali e la percentuale può arrivare anche all'1%, che per un miele è molto alta; per il 70% si tratta di potassio che proviene dall'acqua salmastra della laguna nella quale il limonium affonda le sue radici.
Il miele al palato risulta debolmente salato e ricorda vagamente i sentori del mare dove viene prodotto; è molto raro e difficile da produrre, anche a causa dei moti di marea che rendono difficili le operazioni di trasporto degli alveari. Ogni alveare ne produce circa 10 Kg, il costo supera i 15 € al chilo (giustificato dalle difficoltà produttive).
Certi dolci della tradizione veneta sono fatti esclusivamente con questo prodotto particolare, e spero di riuscire a produrne una quantità sufficiente per poter dire: "ne è valsa la pena!"

Attendiamo ora che la fioritura arrivi al massimo (di solito si verifica ad agosto) e che il clima aiuti le migliaia  di voli che le api effettueranno sui fiorellini viola del limonium!

Intanto, mentre le api lavorano, lo staff Apis Amica si concede una vacanza in Val Cellina...buone vacanze anche a tutti Voi!

Alberto
The Caleri lagoon



venerdì 9 maggio 2014

Post fioritura acacia


Ciao a tutti

La fioritura dell'acacia è ormai alle spalle e a noi apicoltori spetta tirare le somme di questa strana annata. Un inverno che non è mai arrivato, una primavera caldissima che ha anticipato le fioriture di 15 gg seguita da abbondanti piogge e ritorni di freddo che hanno impedito alle api di raccogliere nettare e anzi ne hanno consumato per sé...
Se aggiungiamo le abbondanti sciamature e la mancanza di fioriture in questo periodo, la situazione è molto critica. Gli sciami ed i nuclei devono essere nutriti finché non fiorisce il tiglio o il castagno; chi si trova vicino a macchie incolte di rovi si salva un pochino perché questa pianta fornisce polline e nettare a sufficienza.
Vabbé anche quest'anno partiamo malino, speriamo nella melata e ad un'estate favorevole! Vi allego una foto di un favo pieno di miele d'acacia nel lontano 2009, quando la produzione è stata abbondante e la qualità ottima.
Differentemente quest'anno l'acacia è stata poca e di colore scuro, segno che le api hanno lavorato anche su altri fiori, come l'albero di Giuda, ciliegio ecc...questo non vuol dire che ė inferiore da un punto di vista organolettico, ma sul vaso assomiglierà più ad un millefiori che a un monoflora.

A presto 

Alberto

lunedì 17 febbraio 2014

Mandorlo e nocciolo in fiore

Api in volo sul predellino

Inizio lavori
Buongiorno a tutti

la bella giornata di ieri ci ha permesso di riprendere gli attrezzi e di andare a salutare le nostre api. Appena arrivati siamo stati colti dal gran movimento e dalle bottinatrici che si affollavano davanti alla porticina; tutte le api rientravano con abbondanti quantità di polline sulle cestelle.
Infatti il nocciolo sta quasi ultimando la sua precoce fioritura, mentre il mandorlo sta iniziando proprio in questi giorni e ci sta regalando i primi segni di vita nei boschi dei Colli Euganei.
Le fioriture sono in anticipo a causa delle temperature primaverili e ad un inverno che nella nostra zona non è mai arrivato: siamo, come spesso accade negli ultimi anni, in una situazione anomala, che vede le fioriture in anticipo di circa 15-20 giorni.
Naturalmente quando riprende la vita di fiori e api è sempre un motivo di gioia e allegria, segno che il "non inverno" è ormai alle spalle, ma la domanda più importante é: cosa ci riserveranno i prossimi mesi?
I pensieri vanno ovviamente alla fioritura dell'acacia, che negli ultimi due anni non ci ha permesso di raccogliere il miele di questa preziosa pianta, così come a tiglio, al castagno e così via.
La natura ci riserva sempre delle sorprese e altro non possiamo fare che assecondare la situazione e cercare di equilibrare le situazioni che dimostrano una certa sofferenza.
Mi riferisco ad esempio al fatto di arieggiare le arnie togliendo i vassoi nelle giornate più calde, per evitare i ristagni di umidità all'interno dell'alveare, oppure a togliere le porticine nelle ore centrali ed evitare il sovraffollamento.
Bisogna continuare a nutrire con candito, perché se da un lato aumenta l'importazione di nettare e polline, i fabbisogni della famiglia sono in forte aumento e le nostre amiche volanti vanno aiutate per i momenti in cui non possono uscire perché fa freddo o c'é troppo vento.
Queste mie osservazioni servono molto a me che scrivendole in queste pagine mi aiutano a riorganizzare le idee ed i lavori in apiario,  e mi auguro che ciò possa servire anche a qualche altro apicoltore per portare avanti al meglio il proprio hobby (o lavoro).
Allego come sempre qualche foto di api e fiori...
A presto

Alberto

lunedì 20 gennaio 2014

giovedì 4 luglio 2013

Sciame selvatico


La natura e le sue manifestazioni non finiscono mai di sorprendermi.

Ieri nel comune di Selvazzano Dentro, quartiere San Bartolomeo, ho catturato uno sciame finito su un abete da fine maggio.
In poco più di un mese guardate cosa hanno realizzato! La costruzione di pura cera d'api, costituita da 5 - 6 favi posti a 3 metri circa da terra, ed agglomerati in modo da assumere la forma di una sfera. Ho provveduto ad aspirare le api con un apposito "aspira api" e poi ad ingabbiare su telai di legno i favi naturali, che ho quindi riposto all'interno dell'arnia di destinazione.
Una volta arrivato in apiario ho notato la bella regina, che come saprete è la forza generatrice dell'alveare, e dato che godeva di buona salute nonostante lo scuotimento dell'aspira api, le ho lasciate tranquille senza ulteriori manipolazioni.

Vorrei poi raccontarvi di quello che è successo stamattina. Dato che disponevo di una nuova regina, ieri sera ho prelevato 4 favi di covata e miele (api comprese) da diversi alveari, e le ho spostate per evitare che le bottinatrici ritornassero alle arnie di partenza. E fin qua nulla di particolare; gli apicoltori spesso a fine stagione produttiva costituiscono nuove famiglie prelevando favi da famiglie diverse, ed inseriscono dopo circa 12 - 24 ore una nuova regina già fecondata.
Stamattina dopo aver liberato le accompagnatrici dalla gabbietta, con una mossa molto lesta  anche la regina s'invola e fugge. Disperato!
Primo perché una regina costa 16€, secondo perché avevo una famiglia orfana. 
Dopo qualche minuto che rifletto sul da farsi, noto che la regina stessa, pentita di essere fuggita da casa, rientra e si appoggia sul predellino dell'arnia. Dopo qualche attimo di meraviglia, la libero da alcune api che tentano di punzecchiarla e la rimetto nella gabbietta, e procedo poi all'inserimento nell'arnia sopra i favi.
Sperando che la "ribelle" venga accettata non smetto mai di pensare che la natura non smette mai di sorprendere!

A presto e buona estate